venerdì 20 agosto 2010

LEI / LUI

IL LINGUAGGIO
Deborah Tannen – Insegnante di Linguistica Georgetown University – Washington

Donne ed uomini parlano lingue diverse, ma la scienza rileva che le differenze nel dialogo fra i generi non sono poi così nette come sembra.
L’autrice afferma che in trent’anni di studio volto ad evidenziare le diverse modalità che hanno donne e uomini di mettersi in relazione, ha riscontrato che i discorsi maschili tendono a focalizzarsi sulla gerarchia, ossia la competizione per un potere relativo, mentre le donne tendono a concentrarsi sulla connessione, vale a dire sulla vicinanza o lontananza relativa.
Comunque tutte le conversazioni e tutte le relazioni riflettono una combinazione di gerarchia e di connessione.
I due aspetti non sono quasi mai esclusivi, ma sono sempre intrecciati tra loro.
Infatti tutti noi aspiriamo a essere potenti e tutti vorremmo entrare in relazione con gli altri.
Quindi attraverso le analisi delle sfumature del modo di parlare di donne ed uomini, si può arrivare a chiarire come i loro stili di conversazione siano in fondo sistemi diversi per raggiungere gli stessi obiettivi.
Il contesto in cui l’interesse delle donne per la gerarchia e degli uomini per la connessione è il più ovvio ed intenso è quello familiare.
Tra i bambini ci sono delle differenze di genere: alle bambine piace scoprirsi uguali, per i maschietti è importante invece superarsi a vicenda.
Negli adulti il bisogno di identificazione femminile tra uomo e donna non funziona e genera frustrazioni ad entrambi.
Se gli uomini scambiano la rituale “obliquità” delle donne per mancanza di fiducia in se stesse o perfino per mancanza di competenza, spesso le donne equivocano rituali più diretti , considerandoli segnali di prepotenza o di scarsa sicurezza.
Però le affermazioni di eguaglianza che caratterizzano in genere le conversazioni femminili possono essere anche un modo indiretto per esercitare potere come pure il rituale di contrasto usato dagli uomini e interpretato come competitivo, può anche creare una connessione, perché, a volte superarsi a vicenda può trasformarsi in una strategia di consolazione.
Tra bambini di diverso sesso che giocano in gruppi di genere si è evidenziato che sia i bambini che le bambine riuscivano a perseguire i propri obiettivi, ma mentre i bambini lo facevano apertamente a spese degli obiettivi degli altri, spesso le bambine raggiungevano i propri scopi in maniera da soddisfare anche i desideri delle compagne di gioco.
Le differenze di genere incidono nel modo di concentrarsi sulla connessione o sulla gerarchia, ma tutti noi, in qualche misura, vorremmo ottenere risultati in entrambi i campi.
Siamo sempre impegnati in negoziati che riguardano le connessioni e il potere relativo.
LA FAMIGLIA HA GIA’ INCLUSE IN SE STESSA SIA LE GERARCHIE CHE LE CONNESSIONI.
Osservando il rapporto tra sorelle possiamo trovare una relazione fra donne profondamente competitiva e gerarchica.
Ma anche i fratelli più anziani sono spesso visti come protettivi, ma anche portati d esprimere critiche e giudizi. “incline a criticare” significa che qualcuno ritiene di sapere come gli altri possano migliorare se stessi e la propria vita, e glielo dice: genitori – fratelli – sorelle maggiori.
L’offerta di consigli, non importa quanto ben intenzionata, ossia concentrata sulla connessione, è spesso interpretata come critica, e quindi come una mortificazione.
Chi consiglia siede su un piedistallo, è superiore in conoscenze e, in virtù dell’esercizio del diritto di dire all’altro cosa fare, superiore in rango.
Molte sorelle maggiori parlano alle minori con tono di comando e autorità indiscussa, un modo di parlare che è spesso associato a quello di uomini e ragazzi.
Però allo stesso tempo, la vicinanza è il Santo Graal delle relazioni fra sorelle, così come lo è in altri contesti tra ragazze e donne.
Spesso quindi una potente rivalità accompagna i legami tra sorelle, ma può assumere l’aspetto di una competizione per la connessione.
In conclusione le sorelle sono molto competitive e nelle loro relazioni è presente un ordine gerarchico basato sull’ordine di nascita.
Ma anche i fratelli sono spesso molto vicini tra loro e hanno una forte connessione reciproca, dovuta alla convivenza nella stessa famiglia.
Dunque le relazioni familiari rendono chiaro che la vicinanza non è opposta né distinguibile da gerarchia e competizione.
Ascoltare conversazioni fra membri di una stessa famiglia rivela una miscela unica di autorità e intimità, sia nei discorsi fra donne che in quelli fra uomini.
Questo mette in luce il modo in cui gli schemi della conversazione di genere seguano strade diverse per arrivare allo stesso scopo: TROVARE IL GIUSTO BILANCIAMENTO fra vicinanza e distanza, negoziando allo stesso tempo il potere relativo.

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