sabato 31 luglio 2010

"L'insostenibile leggerezza dell'essere"

Citazioni e commenti
Sull'amore

"Con le metafore è meglio non scherzare. Da una sola metafora può nascere l'amore.
Non esiste alcun modo di stabilire quale decisione sia la migliore, perchè non esiste alcun termine di paragone. L'uomo vive ogni cosa subito per la prima volta, senza preparazione".
Fare l'amore con una donna e dormire con una donna sono due passioni non solo diverse ma quasi opposte. L'amore non si manifesta col desiderio di fare l'amore (desiderio che si applica a una quantità infinita di donne) ma col desiderio di dormire insieme (desiderio che si applica ad un'unica donna)".
"Il sogno non è soltanto una comunicazione, magari una comunicazione cifrata, ma anche un'attività estetica, un gioco dell'immaginazione, che è di per sè un valore. Il sogno è la prova che immaginare, sognare ciò che non è accaduto, è tra i più profondi bisogno dell'uomo".
Quindi " L'amore comincia con una metafora. In altri termini l'amore comincia nell'istante in cui la donna si iscrive con la sua prima parola nella memoria poetica dell'uomo".
"So che il momento in cui nasce l'amore si presenta così: la donna non resiste alla voce che chiama all'aperto la sua anima spaventata; l'uomo non resiste alla donna la cui anima presta orecchio alla sua voce".

"Cos'è la civetteria? Si potrebbe dire che è un comportamento che mira a suggerire la possibilità di un'intimità sessuale, senza che questa possibilità appaia come certezza. In altri termini: la civetteria è una promessa di coito non garantito. L'amore e il fare l'amore sono due cose diverse: la donna non riesce a capire la leggerezza e la gioiosa futilità dell'amore fisico".

"La fedeltà è la prima fra tutte le virtù; la fedeltà conferisce unità alla nostra vita, vita che altrimenti si frantumerebbe in milioni di impressioni fuggitive".
"Ma cos'è questo tradire? Tradire significa uscire dai ranghi. Tradire significa uscire dai ranghi e partire verso l'ignoto". A volte non c'è niente di più bello che partire verso l'ignoto!

"Forse se fossero rimasti insieme ancora per qualche tempo, avrebbero cominciato a capire a poco a poco le parole che dicevano. I loro vocabolari si sarebbero pudicamente e lentamente avvicinati l'uno all'altro come amanti molto timidi e la musica dell'uno avrebbe cominciato ad intrecciarsi con la musica dell'altro".

"Siamo tutti portati a vedere nella forza il colpevole e nella debolezza la vittima innocente.
La sua debolezza era aggressiva e lo costringeva ad una continua capitolazione".

"Forse non siamo capaci di amare proprio perchè desideriamo essere amati, vale a dire vogliamo qualcosa (l'amore) dall'altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza".

Amare è molto difficile!

L'Insostenibile leggerezza dell'essere

Citazioni e commenti

Penso che ci sia un bisogno estremo di coltivare il sentimento della compassione.
Penso che si debba avere più coraggio per immedesimarsi nell'altro.
Kundera scrive:
"Avere compassione (co-sentimento) significa vivere insieme a qualcuno la sua disgrazia, ma anche provare insieme a lui gioia, angoscia, felicità, dolore.
Questa compassione designa quindi la capacità massima di immaginazione affettiva, l'arte della telepatia delle emozioni. Nella gerarchia dei sentimenti è il sentimento supremo."
"Non c'è nulla più pesante della compassione. Nemmeno il nostro proprio dolore è così pesante come il dolore che si prova con un altro, verso un altro, al posto di un altro, moltiplicato dall'immaginazioe, prolungato in centinaia di echi".
"Per Beethoven la pesantezza era qualcosa di positivo. La grande risoluzione è unita alla voce del Destino; la pesantezza, la necessità e il valore sono tre concetti istintivamente legati tra loro: solo ciò che è necessario è pesante, solo ciò che pesa ha valore. La grandezza di un uomo risiede nel fatto che egli porta il suo destino come Atlante portava sulle spalle la volta celeste".
Ma il nostro destino chi lo determina?
"Vivendo una sola vita, l'uomo non ha alcuna possibilità di verificare un'ipotesi mediante un esperimento, e perciò non saprà mai se avrebbe dovuto o no dare ascolto al proprio sentimento".
"Tutti noi consideriamo impensabile che l'amore della nostra vita possa essere qualcosa di leggero, qualcosa che non ha peso, riteniamo che il nostro amore sia qualcosa che doveva necessariamente essere; che senza di esso la nostra vita non sarebbe stata la nostra vita".
E invece tutti gli amori scaturiscono dal caso. Dal concatenarsi di più coincidenze.
"Un avvenimento è tanto più significativo e privilegiato quanto più casi fortuiti intervengono a determinarlo. Soltanto il caso può apparire come un messaggio. Non certo la necessità, bensì il caso è pieno di magia. Se l'amore deve essere indimenticabile, fin dal primo istante devono posarsi su di esso le coincidenze".
"Le vite umane sono costruite come una composizione musicale.
L'uomo, spinto dal senso della bellezza, trasforma un avvenimento casuale, in un motivo che va poi ad iscriversi nella composizione della sua vita. Ad esso ritorna, lo ripete, lo varia, lo sviluppa, lo traspone, come fa il compositore con i temi della sua sonata.
L'uomo senza saperlo compone la propria vita secondo le leggi della bellezza perfino nei momenti di più profondo smarrimento".
Perciò "si può a ragione rimproverare all'uomo di essere cieco davanti a simili coincidenze nella vita di ogni giorno, e di privare così la propria vita della sua dimensione di bellezza".
"Fintanto che le persone sono giovani e la composizione musicale della loro vita è ancora alle prime battute, essi possono scriverla in comune e scambiarsi i temi, ma quando si incontrano in età più matura, la loro composizione musicale è più o meno completa, e ogni parola, ogni oggetto, significa qualcosa di diverso nella composizione di ciascuno".
E diventa più difficile comprendersi.

giovedì 8 luglio 2010

L'insostenibile leggerezza dell'essere


In due giorni ho riletto questo bellissimo libro di Milan Kundera mentre sono stata in cucina vicino ad Irene che studiava per l'esame di stato.
Come è diverso leggere un libro a 20 anni e rileggerlo a 50.
E' come aver letto due libri diversi. Mi sono piaciuti tutti e due moltissimo!
Posso proprio dire che l'Insostenibile leggerezza dell'essere è davvero due libri in uno.
L' Autore si chiede cosa è da ritenere positivo, se la leggerezza o la pesantezza.
A 20 anni mi ha affascinato la teoria della positività della leggerezza.
E'stata come una folgorazione il poter concepire la possibilità di relazioni interpersonali incentrate sulla leggerezza, intesa non come superficialità ma come schiettezza, spontaneità.
Lo scorrere della vita poi ha reso impraticabile questa possibilità perchè è proprio vero che ognuno di noi ha il suo KITSCH.
"Il Kitsch è l'ideale estetico dell' ACCORDO CATEGORICO CON L'ESSERE.
Il Kitsch elimina dal proprio campo visivo tutto ciò che nell'esistenza umana è essenzialmente inaccettabile" in quanto non condivisibile dai fratelli, perchè non si uniforma alla massa.
"Il Kitsch non può dipendere da una situazione insolita, ma è collegato invece alle immagini fondamentali che le persone hanno inculcate nella memoria", nell'immaginario collettivo: <>.
"In una società dove coesistono orientamenti politici diversi e dove quindi la loro influenza si annulla o si limita reciprocamente, possiamo ancora in qualche modo sfuggire all'inquisizione del Kitsch: l'individuo può conservare la sua individualità e l'artista può creare opere inattese. Ma là dove un unico movimento politico ha tutto il potere, ci troviamo di colpo nel regno del KITSCH TOTALITARIO."
" Quando dico TOTALITARIO, voglio dire che tutto ciò che turba il Kitsch è bandito dalla vita: ogni espressione di individalismo (perchè ogni discordanza è uno sputo in faccia alla fratellanza sorridente), ogni dubbio (perchè chi comincia a dubitare di una piccolezza finirà per dubitare della vita in quanto tale), ogni ironia (perchè nel regno del Kitsch ogni cosa deve essere presa con assoluta serietà) e inoltre la madre che ha abbandonato la famiglia o l'uomo che preferisce gli uomini alla donna, minacciando in tal modo il precetto divino: <>".
"Il Kitsch è un paravento che nasconde la morte".
"Il vero antagonista del Kitsch totalitario è l'uomo che pone delle domande.
Una domanda è come un coltello che scuarcia la tela di un fondale dipinto per permetterci di dare un'occhiata a ciò che si nasconde dietro."
Solo ciò che l'io ha di unico e che si cela appunto in ciò che l'uomo ha di inimmaginabile, riuscirà a scuarciare la tela.
"L'io individuale è ciò che si differenzia dal generale, quindi ciò che non si può indovinare o calcolare in precedenza: è quello che nell'altro si deve svelare, scoprire, conquistare".
"Non c'è nulla di più difficile da afferare dell'io".
"Solo nella sessualità il milionesimo di diversità (che ci contraddistingue), si presenta come qualcosa di prezioso perchè è inaccessibile pubblicamente e bisogna conquistarlo.......Anche oggi la sessualità continua ad apparire come uno scrigno nel quale è nascosto il mistero dell'io femminile".
Penso ancora profondamente che ognuno di noi con la sua unicità possa riuscire ad avere scambi interpersonali coinvolgenti senza lasciarsi influenzare troppo dal fondamento dell'essere: il Kitsch cattolico, protestante, ebraico, comunista, fascista, democratico, nazionale, internazionale.
Non si deve essere categorici, ci si deve lasciare un margine di elasticità, di possibilità, per avere il coraggio di farsi conoscere e conoscere a nostra volta e scoprire l'essenza dell'altro!
Ed ecco che tutto quello che era già in me a 20 anni e di cui non ero consapevole ha preso campo adesso nettamente: l'ho ritrovato con naturalezza durante queste bellissime ore passate a rileggere ("divorare") il libro.